Milano Finanza ha chiesto al nostro Centro di Ricerca sugli Enti Pubblici un approfondimento sul patrimonio immobiliare pubblico e la sua gestione.
Il PNRR, infatti, ha destinato fondi ingenti per la rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico e, al contempo, è stato avviato il percorso di riforma del catasto, che impatterà anche sul patrimonio immobiliare pubblico. Sono entrambe buone notizie, a condizione che non si proceda al buio: troppo spesso in Italia vengono decisi riforme e investimenti senza prima procedere ad una mappatura dettagliata della situazione preesistente, che è, invece, essenziale per riformare e investire miratamente e, dunque, in modo efficace.
Al fine di consentire al Governo di “conoscere per deliberare” (di einaudiana memoria), il legislatore italiano ha reso obbligatoria da oltre dieci anni, con il d.lgs. 33/2013, la pubblicazione da parte dei Comuni, come di altre PA, delle informazioni relative alla consistenza del patrimonio immobiliare pubblico. Questo, infatti, costituisce la vera ricchezza che il mondo invidia all’Italia, in quanto costituito da immobili di valore storico, culturale ed artistico, e che, se gestito bene, può costituire una fonte di ricchezza per il Paese.
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