I Comuni saranno attori cruciali nella realizzazione degli investimenti strutturali previsti dal Next Generation EU, chiamati a gestire appalti complessi e spendere risorse ingenti, che si andranno a sommare a quelle delle Politiche di Coesione 2021-26. Per evitare il rischio di sprechi e malaffare, la Commissione Europea ha chiesto agli Stati Membri di rafforzare la loro “capacità amministrativa” ad ogni livello di governo, e, dunque, anche comunale.
Il punto è che di quella capacità, ad oggi, non esiste alcuna misurazione né in Italia, né in Europa, e ciò impedisce, di fatto, azioni di rafforzamento mirate. Per questo, Fondazione Etica ha misurato la capacità amministrativa dei Comuni capoluogo di provincia, analizzando il livello di accountability e di performance di aree come il bilancio, la governance, il personale, i servizi, gli appalti, l’ambiente. L’analisi si è basata sui dati che i Comuni hanno l’obbligo di pubblicare nella sezione Amministrazione Trasparente dei propri siti web, secondo quanto disposto dal cosiddetto Decreto Trasparenza del 2013, e si è avvalsa della metodologia del Rating Pubblico, oggi applicabile anche ad altri Paesi europei, grazie al progetto pilota condotto da Fondazione Etica stessa per la Commissione Europea.
I risultati complessivi della misurazione sono in corso di pubblicazione, prevista per i primi di settembre, in prossimità delle elezioni amministrative d’autunno, che vedranno coinvolti molti Comuni di rilievo. La pubblicazione potrà costituire uno strumento conoscitivo della macchina amministrativa locale per i cittadini, e in particolare per quelli chiamai al voto, e anche una bussola orientativa per il Governo, per interventi di supporto tecnico basati sull’evidenza dei numeri. Prima dell’arrivo di fondi europei, non dopo.
Qui viene proposto un estratto riguardante la capacità di gestire gli appalti e selezionare i fornitori.