Qualità, trasparenza, sostenibilità: primo in Italia il Comune di Grosseto si sottopone al rating pubblico
GROSSETO. La qualità, la sostenibilità, la trasparenza: in una parola l’eticità. L’eticità dell’azione amministrativa del Comune di Grosseto sarà verificata attraverso lo strumento del rating pubblico, promosso da Fondazione Etica che lancia una sorta di “Tripadvisor” delle pubbliche amministrazioni. Il capoluogo maremmano sarà, dunque, il primo Comune italiano a essere sottoposto a questo tipo di verifica che prevede una griglia con sei macroindicatori composti, complessivamente, da oltre ottanta indicatori che andranno a scandagliare tra le pieghe di scelte e atti dell’ente per stabilire cosa risponda davvero a criteri di qualità sostenibilità e trasparenza e cosa invece debba essere migliorato.
Entra nel vivo, dunque, la collaborazione tra il Comune e Fondazione Etica, annunciata a maggio e messa nero su bianco nel protocollo d’intesa siglato a settembre. «Siamo pronti – dice il sindaco Emilio Bonifazi – a metterci in gioco attraverso i controlli di una autorevole organismo indipendente, perché i cittadini chiedono giustamente trasparenza, ma questa deve essere certificata, studiata, dimostrata con autorevolezza. Non basta fare assemblee pubbliche, votazioni on line o rendere pubblici tutti gli atti, cosa che per altro già facciamo da anni; bisogna che la qualità etica e la sostenibilità dell’azione amministrativa siano confermate da una realtà indipendente e, soprattutto, competente».
L’assessore alle politiche e certificazioni di qualità, Arsenio Carosi, sottolinea che Grosseto è «il primo Comune in Italia a mettersi davvero davanti allo specchio, di fronte a tutti i cittadini e su una molteplicità di aspetti, non solo finanziari. E lo facciamo perché crediamo nelle norme sulla trasparenza e vogliamo essere tra i primi ad affrontare con serietà questo passaggio attraverso valutazioni e indici qualitativi della nostra azione».
«Cosa si può fare per rafforzare e far migliorare il sistema pubblico?», chiede al vicepresidente e direttore di Fondazione Etica, Paola Caporossi. La risposta è semplice: «Lo si valuta, così come si fa con i ragazzi a scuola, e come fanno le imprese. La valutazione non è una minaccia e non è solo critica: la valutazione implica il prendersi un po’ di responsabilità, richiede una partecipazione più matura. Quello che abbiamo fatto non è un esercizio accademico, ma vorremmo diventasse uno strumento civico, il Tripadvisor della pubblica amministrazione».
I cittadini possono partecipare attraverso il sito del rating pubblico (www.ratinpa.it) con una valutazione strutturata, non uno “sfogatoio” come può essere Facebook. Tutto sarà passato al vaglio di una serie di macroindicatori: il primo quello economico e finanziario, ma poi la governance, il personale, il rapporto con i cittadini, il rapporto con i fornitori, l’ambiente. E ogni macroindicatore contiene tanti indicatori, per un totale di circa ottanta, per andare a scandagliare oltre quella trasparenza formale che già i Comuni dovrebbero praticare.
La valutazione sarà portata avanti dagli esperti di Fondazione Etica insieme al personale messo a disposizione da Confindustria Grosseto e a volontari della Caritas diocesana, entrambe realtà partner di Fondazione
Etica. Un’operazione che per il Comune di Grosseto è a costo zero, ma che nell’arco di cinque mesi, dovrebbe già portare risultati, nel senso di poter avere indicazioni su ciò che l’ente sta facendo in modo virtuoso e quello che, invece, necessita di interventi per essere migliorato.
(Il Tirreno – 29 novembre 2015)