L’operato di Comuni e Regioni potrebbe nel prossimo futuro essere valutato anche secondo il Rating Pubblico ideato dalla Fondazione.
Fondazione Etica è una fondazione che si definisce indipendente e no-profit e che si occupa prevalentemente di innovazione nel sistema pubblico e nelle politiche sociali. Emette dei “rating qualitativi” su diverse tipologie di amministrazioni e ha redatto un paio di rapporti annuali che hanno avuto per oggetto Regioni e Comuni. La metodologia di valutazione, ideata e sviluppata dalla fondazione e denominata “Rating Pubblico” (REP), analizza e “distribuisce verdetti” concentrandosi su sei macro-aree ritenute caratteristiche di ciascuna amministrazione: il profilo economico-finanziario; la governance (i cui due aspetti principali presi in considerazione sarebbero la trasparenza e la capacità di misurare la propria performance); la gestione del personale; l’erogazione dei servizi ai cittadini; la gestione degli appalti e l’anticorruzione; l’ambiente. Ebbene, Fondazione Etica ha dato notizia sul proprio sito di aver siglato un protocollo d’intesa con il Dipartimento affari regionali e autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri incentrato proprio sulla valorizzazione del REP. Si tratterebbe, si legge, di un riconoscimento molto importante perché verrebbe riconosciuto, al più alto livello istituzionale, la correttezza scientifica e l’utilità operativa dello strumento messo a punto dalla fondazione, “riservandosi di utilizzarlo come leva di valutazione e riprogettazione organizzativa dei Comuni nel quadro della riorganizzazione delle autonomie locali”.
Gli obiettivi della collaborazione, per come sarebbero stati formalizzati nel protocollo (purtroppo non visionabile sul sito della fondazione) riguardano la promozione della trasparenza e della responsabilità delle amministrazioni pubbliche; il miglioramento della performance generale, agendo in particolare su qualità, efficacia e accessibilità dei servizi resi e operando una revisione della spesa mirata al contenimento e all’ottimizzazione della stessa; il miglioramento del rapporto tra cittadini e amministrazione centrale anche attraverso l’attuazione diffusa del principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, di partecipazione responsabile e di inclusione; il sostegno delle pratiche di valutazione civica come forma di partecipazione attiva dei cittadini all’amministrazione del loro Comune e Regione; il contrasto della corruzione con un’azione preventiva di trasparenza della amministrazione pubblica e di monitoraggio attivo della sua azione da parte dei cittadini. Le modalità stabilite per il raggiungimento di questi obiettivi comprendono tra l’altro – come recita il comunicato di Fondazione Etica – l’elaborazione di “una piattaforma tecnologica che faciliti la raccolta e la messa a disposizione dei cittadini dei dati per i quali sussiste un obbligo di trasparenza ai sensi delle vigenti disposizioni e che evidenzi altresì, ai fini di contrasto dei fenomeni corruttivi, dati ed elementi statisticamente significativi sui quali indirizzare le funzioni di autocontrollo nel quadro dei rispettivi Piani anticorruzione”. La fondazione si dichiara quindi “particolarmente lieta che sia stato scelto il REP come strumento conoscitivo e operativo da porre a base di questo sviluppo tecnologico di valenza nazionale.