Rapporto di Fondazione Etica su patrimonio immobiliare e capacità di gestione di saldo fitti attivi e passivi: resa procapite annua negativa per entrambe
Si chiama ‘Rapporto rating pubblico dei Comuni’ ed è un report che riguarda la rendicontazione degli enti sui beni immobili e la capacità di gestione in termini di saldo fitti attivi e passivi. Lo realizza la Fondazione Etica e giovedì, sulle pagine de Il Corriere della Sera, è uscita un’anticipazione dello studio che coinvolge anche Perugia e Terni: le città umbre sono tra le peggiori tra quelle prese in considerazione per l’analisi.
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Patrimonio immobiliare Uno strumento che consente di valutare anche la capacità gestionale delle amministrazioni: «Un terzo dei Comuni – rende noto Fondazione Etica – del campione non ha adempiuto correttamente alla norma», altri non pubblicano i dati aggiornati o, in qualche caso, lo fanno solo in parte. Il report, in sostanza, misura il reddito pro capite annuo per ogni cittadino derivante dalla gestione degli immobili.
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Treviso al top In testa alla graduatoria dello studio c’è Treviso con 38,91 euro l’anno per cittadino: il Comune veneto è il più virtuoso in quanto a efficienza nella gestione del patrimonio immobiliare. Sul podio ci sono anche Cuneo (14,20) e Brindisi (13,20), quindi seguono Teramo e Ancona.
Perugia e Terni giù Tra gli enti analizzati, Terni fa registrare un -2.04 euro ad anno per cittadino, mentre Perugia – non presente nella lista, comunicato direttamente dalla presidente della Fondazione, Paola Caporossi – ha un dato di -10.57. Chi fa peggio? Cosenza, primatista in negativo, segna -23.8. Tra le peggiori ci sono anche Siracusa, Parma, Olbia e Brescia. « I Comuni – conclude Fondazione Etica – sono obbligati, per legge, a pubblicare l’elenco dei terreni e dei fabbricati posseduti, alcuni si limitano a fornire un mero elenco di beni con elementi informativi insufficienti. Senza ad esempio, la destinazione (abitazione, ufficio, etc.), l’effettivo utilizzo (asilo, deposito, etc.), la superficie, il valore».